La trattativa Stato-mafia? "Trattative ci sono sempre state. Io spero che il dibattimento chiarisca i punti ancora oscuri di questo processo, finora debole, con passaggi che non quadrano. Il potere ha sempre trattato con la magistratura, con le mafie, con tutti. Adesso bisogna capire quanto questa trattativa ha inciso nelle sorti di questo Paese. Non c'e' dubbio che le stragi ci sono state pero' bisogna vedere se erano stragi che potevano favorire la mafia o se in realta' poi l'hanno affossata" E' quanto afferma in una lunga intervista video alla web tv abruzzese Abruzzolive.tv l'ex giudice Giuseppe Di Lello, originario di Villa Santa Maria, e che dagli anni '70 vive a Palermo, dove ha lavorato. Di Lello ha fatto parte del pool antimafia assieme a Falcone e Borsellino: alcune foto nella sua casa di Villa Santa Maria ritraggono i tre giudici insieme, giovanissimi. "Di sicuro - osserva Di Lello nell'intervista - dopo le stragi c'e' stata una grande risposta dello Stato a livello giudiziario, con la stabilizzazione del 41 bis e con sequestri e confische di beni. Nessuna risposta invece a livello economico, a livello economico e' stata una frana. C'e' stata la saldatura economica tra potere, imprese, amministrazioni, finanza con le varie mafie: si e' creato uno stretto reticolo". Per Di Lello, "Le mafie oggi sono molto piu' ricche, molto piu' finanziarizzate, molto piu' forti e dedite a far soldi. Sul piano del contrasto economico non si sta facendo molto per combattere la mafia...Si parla di Expo di Milano e si parla di mafia, si parla del ciclo dei rifiuti e spunta la mafia, si parla di appalti e c'e' la mafia. Vuol dire che c'e' qualcosa che non va. Non c'e' all'interno delle amministrazioni locali, all'interno dell'economia e della finanza, delle banche, non c'e' vera volonta' di contrastare la mafia. Non c'e' volonta' perche' il denaro sporco serve quanto il denaro pulito: c'e' la commistione tra denaro sporco e denaro pulito e il denaro sporco in un momento di crisi, come quello attuale, serve moltissimo e quindi vediamo poi che la mafia ha una grande liquidita' ed ha la capacita' di condizionare pezzi dell'economia di alcune regioni". Di Lello, ad Abruzzolive.tv, racconta il lavoro nel pool e il primo storico maxi processo a Cosa Nostra negli anni Ottanta. Poi parla delle stragi, della morte dei suoi colleghi, dei poliziotti e carabinieri ammazzati uno dietro l'altro in quegli anni.
via oneofthebest
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